Circolare Giugno 2017 - un colpo neoliberista
Macron vuole arrivare fino in fondo
Il neoeletto presidente francese Emmanuel Macron, subito dopo il voto ha iniziato ad affrontare quello che considera il punto focale del suo programma economico: la deregolamentazione del mercato del lavoro, obiettivo secondo lui solo parzialmente raggiunto quando era Ministro dell’economia durante il mandato di François Hollande. Il suo obiettivo è seguire l’esempio tedesco e possibilmente superarlo. Il progetto, del quale si è intestato la responsabilità, è di grande impatto anche per il resto d’Europa. Ha annunciato che la legge quadro sarà adottata entro l’estate – quando i cittadini francesi sono in vacanza. Sarà valida senza voto del Parlamento, i dettagli saranno poi definiti da decreti ministeriali. Il suo addetto stampa ha aggiunto che nessuno ha il diritto di bloccare la Francia - cosa comunque difficile nei mesi estivi.
Un colpo di stato neoliberista
Nei prossimi paragrafi cercheremo di spiegare quali conseguenze pesanti ci saranno per la Francia e l’Europa.
Prima però vorremmo ringraziare di cuore tutti quelli che sinora hanno contribuito alla realizzazione di “In balìa del mercato”. La quota raggiunta con il finanziamento dal basso è 88.292 euro! Questo ci fa pensare che riusciremo entro il primo Luglio a raccogliere i 21.718 euro mancanti per ottenere il finanziamento statale.
Lavoratori in balìa del mercato anche in Francia?
Da una parte Macron vuole disfarsi delle tutele contro i licenziamenti per poter semplificare le procedure di dismissione e ridurre il costo del lavoro. Dall’altra, e questo è il cuore del progetto, vuole spezzare il potere dei sindacati e i contratti collettivi nazionali. Dopo le leggi sulla deregolamentazione del mercato del lavoro dell’anno scorso è già possibile contrattare l’orario lavorativo non a livello collettivo ma azienda per azienda. In futuro sarà possibile anche contrattare altro, ad esempio il salario, direttamente tra i rappresentanti dei lavoratori e la singola azienda. Solo il sindacato che rappresenterà il 50% dei lavoratori potrà prendere parte ai negoziati. Se ciò avverrà, non soltanto verranno esclusi i sindacati minoritari, ma si indebolirà il sindacato nel suo insieme e i contratti nazionali.
Superare la Germania, il campione mondiale di esportazioni?
In Germania la deregolamentazione del mercato del lavoro voluta dal cancelliere Schröder ha ridotto fortemente il costo del lavoro consentendo agli esportatori di entrare in nuovi mercati con prezzi più bassi. Macron è deciso a superare la Germania deregolamentando ancora di più?
La Germania: un esempio pericoloso
Il grafico qui sopra mostra chiaramente il divario tra i risultati positivi del settore delle esportazioni tedesco - considerato da tutti come un vero modello per l'economia - e il destino dei lavoratori. A differenza dei loro colleghi di tutti gli altri paesi sviluppati, hanno subito un rilevante calo dei salari (la metà della fascia salariale più bassa ha subito una perdita tra il 13,1 e il 23,1%). Le aziende crescono, ma sempre più lavoratori con un alto livello di istruzione sono costretti a fare 2 o 3 lavori precari, spesso solo per poter pagare l'affitto in costante aumento.
La concorrenza rovinosa dei leader delle esportazioni
Voler seguire a tutti i costi l'esempio tedesco avrà conseguenze fatali. Non tutti i paesi possono essere leader nelle esportazioni. Un paese con un'eccedenza di esportazioni ha bisogno che altri paesi importino ciò che essi esportano. Se la Francia inizierà a minacciare le economie vicine a colpi di salari da fame (anche Spagna, Italia e Grecia stanno cercando di fare lo stesso), ci perderemo tutti. Ovunque, i redditi caleranno, e i lavoratori perderanno diritti e sicurezza. Tutti corteggiano i mercati, così i cosiddetti investitori possono sperare rendimenti massimi attraverso salari al livello più basso – questa competizione può solo portare impoverimento e privazioni a noi cittadini europei.
Questa situazione non è voluta dal fato
Non restiamo a guardare mentre quasi tutti i cittadini europei perdono garanzie e vengono spinti a competere tra loro in ogni campo. Le alternative ci sono, se sapremo riconoscere qual è il nostro vero interesse. Il film “In balìa del mercato” vuol essere uno strumento per sfuggire a questa spirale negativa.
Ce l’abbiamo quasi fatta: aiutateci a concludere il nostro film! Contribuirà a rafforzare la solidarietà e ad evitare che sprofondiamo in una competizione inutile tra di noi, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi.